Mi ritrovo qui
nel tetro abisso della
mia anima
ad assaporar lacrime
di una vita,
amare,
come stagnanti parole su ali di farfalla
troppo fragili per
imparare a volare
ormai inesistenti per
poter ricominciare.
Il passato riemerge
e come un ladro di
notte mi soffoca il respiro
oscura i miei
orizzonti
ruba la ragione, l’impulso,
paralizza il battito
annienta le forze
e mi perdo.
Mi perdo nella mia
insicurezza
non esistono bussole né
stelle polari.
Mi aggrappo ai
rimorsi e ai rimpianti
ed in silenzio
naufrago nella tempesta
smarrendo i miei
orizzonti
in questo strano
posto
che non è la mia
vita.
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