mercoledì 27 giugno 2012

L'INNOCENTE COLPA


Quello sguardo paternale
che scortava ogni mio movimento,
quando ancora i miei occhi
non giungevano  a scrutare oltre la finestra,
l’ attesa del tuo ritorno.

Quando le mie mani
accarezzavano il mio fratellino,
complice poi delle mie fughe
tra lacrime e bambole
che mi regalavi tu.

Nell’innocenza dei miei respiri
hai solcato laceranti ferite
cosi trafittive nell’anima
come un pugnale su carne viva,
indelebili ormai..anche al tempo che vola.

Un pugno e una carezza
quel tuo sguardo cangiante
ai miei meriti e ai miei sbagli!
Quando la colpa era solo
lasciar cadere un bicchiere dalle mani.

Non esiste tolleranza
all’irascibile tuo sguardo
alla stizzose tue movenze
a quei sanguinosi occhi
che mi penetrano ancora.

Grazie a te
oggi il mio specchio
mi guarda con occhi smarriti,
quegli occhi che non hai saputo ascoltare
posseduto dal “super io” della tua natura.

E mentre un tuono di rabbia
spezza l’agonia dei miei respiri,
lotto ogni giorno contro i miei fantasmi
arrampicandomi sugli specchi
con quel briciolo di energia che ancora mi resta.

Il mio pugno dolorante
cede ora  allo sconforto,
nascondendo un volto che non riconosco
dove vive e muore una bambina
ormai… malgrado tutto …donna.





1 commento:

  1. ..una eccezzionale mano per un lessico splendido..ma un testo sul tuo dramma intimo personale..che mi ha scosso...e dal quale forse capisco quel filo che scorre in tutte le tue odi ed anche nel tuo modo di proporti. Sei bravissima..e mi spiace per il passato che hai vissuto.

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